L'apprendimento motorio è un fenomeno complesso che si sviluppa
seguendo fasi precise. La motivazione nei confronti di una specifica
attività fìsica costituisce un efficace stimolo per
perseguire gli obiettivi intrinseci della disciplina studiata. Nelle
arti marziali orientali quindi anche nel karaté, l'aspetto
relazionale con il maestro e la particolare atmosfera che si respira
nel dojo (palestra di allenamento) possono enfatizzare l'attitudine
dell'allievo nei confronti dell'apprendimento.
Del karaté sono state indicate diverse definizioni: può
essere considerato un valido mezzo di autodifesa e uno sport competitivo,
ma anche un'ottima attività motoria che coinvolge sia l'aspetto
fisico sia quello mentale del praticante. La sicurezza in se stessi
e la gratificazione
che risultano dalla pratica di questa arte marziale possono anche
migliorare le capacita di apprendimento del karateka.
Maestri e allievi
La definizione precisa degli obiettivi dell'insegnamento dovrebbe
costituire il punto di partenza del maestro. Infatti un insegnante
coscienzioso deve promuovere, oltre al conseguimento di varie competenze
tecniche, anche l'elaborazione di abilità, strategie e tattiche.
La cooperazione, la creatività, il fair-play e l'autocontrollo
devono essere inoltre favoriti. Partendo dai movimenti fondamentali
(kihon), imitati dall'allievo attraverso l'osservazione del maestro,
ogni allievo dovrebbe sviluppare un "modello" con il quale
ottenere la propria coordinazione motoria. Il miglioramento delle
tecniche specifiche permette all'allievo di imparare a eseguire
movimenti "originali"; in questo modo, la creatività
di ciascuno può considerarsi stimolata e sia l'accuratezza
dell'esecuzione sia la plasticità dei gesti possono raggiungere
i livelli sperati.
II karaté, come altre arti marziali giapponesi quale il judo,
può essere studiato da bambini, adulti e anziani, senza alcuna
discriminazione riguardo il sesso del praticante. Pertanto, la corretta
"progressione didattica" dovrebbe consistere in un adeguato
programma di attività adattate, opportunamente predisposte
considerando le diverse capacità cognitive e motorie di ciascun
allievo. L'uso di un appropriato linguaggio è infine auspicabile
nell'insegnamento rivolto a bambini e adolescenti.
Sport&Medicina
2003 |